domenica 19 febbraio 2017

I narcisi


Oziosa domenica
Tripudio di colori
Io molle
Una cosa abbandonata
Chiudo gli occhi
Ti penso.

(S.T. 19/02/2017)



domenica 12 febbraio 2017

Lo struggimento dell'arte



In questo periodo mi sento un fiume che si perde in mille rivoli.

Sono sempre più presa da tante cose diverse e il mio cielo interiore è diviso in due metà esatte: da una parte il sereno e dall'altra un cielo plumbeo e pesante che preannuncia un uragano.

Come ogni persona normodotata sono attratta dal sole e dal sereno, da tutto ciò che, in altre parole, mi fa stare incredibilmente bene.

Da un paio di settimane a questa parte, tolti gli impegni della famiglia, mangio, dormo e mi alleno col ju jitsu.
Ormai mancano soltanto quattro mesi al mio esame da cintura nera e a tale scopo studio, medito, scrivo appunti e soprattutto metto a punto ogni dettaglio: dalla rotazione dell'anca prima di tirare un calcio circolare, al tenere la mano (sinistra o destra, a seconda) in una certa maniera mentre sferro un pugno, a cui devo imprimere una certa potenza con l'anca, eccetera.

Insomma sono molto attenta, soprattutto adesso che mi toccherà tenere alcune lezioni a scuola e in qualche Dojo.

Non mi piace essere approssimativa, pretendo da me una certa precisione che spesso non riesco nemmeno a raggiungere (la concentrazione dev'essere massima) e per la quale mi sto allenando anche a casa.

Praticare le arti marziali, dal mio punto di vista, non è tanto fare "a botte", quanto lavorare su se stessi per essere persone migliori.
La cintura nera  non è un traguardo finale, ma un traguardo-punto di partenza dal quale scaturirà la vera sete di conoscenza.

Per prepararmi a questo passaggio bisogna che metta a posto qualcosa tecnicamente e come persona.

E' un po' come se fossi artista di me stessa: se vista esternamente posso sembrare brava per aver eseguito una tecnica di proiezione o per aver tirato un pugno con un formidabile kijai! vista da dentro, con i miei occhi, aggiungo dettagli alla mia opera, che poi, alla fine, non sarà mai un'opera compiuta, ma ogni giorno migliore.