giovedì 19 marzo 2015

Una giornata particolare.

IV A Festa della Pace, 19 marzo 2015
Giornata emozionante oggi. Stamattina è stata organizzata la tradizionale festa della Pace da parte di tutte le scuole della piccola comunità dove vivo. Intere generazioni si sono riunite nella piazza del paese: scuola materna, scuola elementare e scuola media.
Alcune mamme hanno organizzato un piccolo buffet a base di tè e dolcetti. Posso garantire che il mondo si è racchiuso in un piccolo paese di cinquemila anime, che, nelle ore trascorse tutti insieme, è divenuto una sorta di ombelico del mondo.
Al di là della cronaca, sulla quale non voglio soffermarmi, c'è un messaggio più forte e pregnante.

Il disegno in foto è stato realizzato soltanto dai bambini e la frase "voi siete tutto per me" è emersa da loro stessi, durante un laboratorio sulle emozioni.

Questo è un messaggio forte e chiaro. Ecco cosa mi è stato trasmesso dai nostri bambini:

"Cara mamma, caro papà. Care maestre, cari nonni. 
Oggi abbiamo organizzato questa giornata per tutti, perché stiamo lavorando per costruire un ponte intergenerazionale bruscamente interrotto da cose inutili e troppo complicate da capire. 
Voi guardate la TV dove ci sono persone che litigano, governanti che ci tolgono le scuole, i parchi e le cose che ci servono per vivere e crescere bene, dove la ricchezza e la felicità si fondano su una cosa che noi non sappiano nemmeno cosa sia: il PIL.
Però non siamo stupidi e abbiamo capito che questo PIL distrugge l'ecosistema per costruire più case e per nascondere i rifiuti pericolosi che fanno morire tanti bambini come noi e tanti adulti come voi. Abbiamo capito che per questo PIL serve tanto, ma tanto petrolio e per ottenerlo bisogna fare la guerra. 
Abbiamo capito che questo PIL cresce con chi muore in guerra, negli incidenti stradali o sul lavoro. La morte violenta è dolore e disperazione, e allora dov'è la felicità, dov'è la pace?

Cari adulti, che voi vi definite 'di riferimento', perché vi staccate dalla natura, che è bella così com'è, con le sue leggi e la sua diversità e cercate la felicità dove non c'è?
Noi dobbiamo viverci in questa Terra, perché in questo mondo è nascosto il tesoro che dobbiamo cercare.
Abbracciateci, non lasciateci soli.

"Voi siete tutto per me".

domenica 15 marzo 2015

Il colpo.


Ju jitsu, "the gentle art"

Esiste una legge nel ju jitsu, così come dovrebbe valere per tutte le arti marziali.
In altre parole i nostri maestri ci insegnano che noi impariamo tecniche non per fare a botte o per partecipare a risse, né finalizzate alla competizione.

 La crescita riguarda l'individuo in un contesto che assume la sacralità di un tempio: il Dojo.

Ad ogni modo bisogna sapere che il miglior conflitto è quello evitato, ma è anche vero chese decidiamo di colpire, non bisogna farlo con gentilezza.

Questo è un corollario che prescinde dalle attività svolte sul Tatami e che vale per la vita.

Alla mia veneranda età ho finalmente imparato a colpire senza troppi riguardi chi mi ferisce (nell'animo). 

E quel colpo inferto mi fa stare incredibilmente bene.

venerdì 13 marzo 2015

La ferocia

Se pensiamo ad un fiume, le sue acque scorrono verso il mare, ma non si esauriscono, poiché sono costantemente alimentate dalla fonte.
Così sono le nostre energie, esse fluiscono come le acque di un fiume.




Ieri, dopo la bellezza di cinque lezioni mancate, sono finalmente  riuscita ad allenarmi in palestra.
Sto studiando la cintura blu.
Le tecniche, come già accennato in un post precedente, iniziano ad essere più complesse, poiché sono propedeutiche alle tre cinture marroni.
Si inizia quindi a lavorare un po' più sul serio ed i risultati ottenuti sono anche esteticamente gradevoli.

Ero arrabbiata forte ieri, a tal punto da sentirmi nello stomaco un gatto idrofobo, quindi non ero nemmeno in piena forma.

Ma ci sono andata lo stesso al Dojo (Letteralmente "il luogo dove si segue la via") e tra calci e pugni, kijai e cadute ho potuto sciogliere la tensione che mi attanagliava le viscere.
Mi sono sentita feroce come una tigre.
Se pensiamo al grande felino che ghermisce la preda, esso non si arrabbia, ma con lucidità e determinazione persegue il suo obbiettivo, ovvero catturare la preda.
Così è anche sul Tatami: l'esecuzione delle tecniche, come il combattimento, comporta ferocia e lucidità, si agisce ad esempio sullo squilibrio per proiettare l'Uke (lett. colui che cade).


Mi è anche andata bene ieri sera, ero l'unica donna e ho potuto allenarmi con un ragazzino di soli 16 anni.
Che non ne poteva più.

Io sarei andata avanti e avanti.
Non sentivo più la stanchezza, non sentivo più la rabbia.
Ero mente e corpo uniti: Ero una tigre, ero feroce!

giovedì 12 marzo 2015

Gilet under construction

Ormai la mia voglia di creare ha preso il sopravvento e mi travolge come un fiume in piena.
Durante i miei viaggi porto con me riviste, il set i uncinetti e i gomitoli di lana o di cotone.
Dopo aver realizzato la maglia a filet ecco qui un altro lavoro. Gilet 100% lana merinos, ideale per la mezza stagione, da indossare con la classica camicetta bianca o del colore che più preferite.
Bottoni esclusivi in pelle.
Manca solo l'altra metà e il lavoro è praticamente finito.
Questa è una piccola anteprima



sabato 7 marzo 2015

Pensieri di fine inverno

Quando due anime si appartengono
Si annullano il tempo e lo spazio che le separano.
Esse torneranno unite
Nella carne e nello spirito.

S. T.