domenica 25 dicembre 2016

Uomini e lingerie




Prima ancora di aprirli, ieri ho intuito i regali per me sotto l'albero: "sì lo so, sono un reggiseno, una mutanda e un paio di collant!"
"Bene! Ti ho delusa già alle cinque del pomeriggio "
"Oh non ti preoccupare, se le calze hanno i lurex... be' lo sai sono una gazza"
In realtà ero fortemente preoccupata per il completino, perché so che, per una donna, ciò che è comodo e ciò che è bello raramente coincidono.
Infatti appena aperto il pacchetto ho notato subito la scomodità del reggiseno: un indumento molto bello in realtà, con coppa preformata, in pizzo e tulle nero.
La coppa preformata ha l'odiosa caratteristica di restare ferma lì dov'è, mentre le "ragazze " se ne vanno allegramente in giro ad ogni passo io faccia.
E intanto agito le spalle, cercando di rimetterle al loro posto, cerco di sistemare le coppe, che, alla stregua di una coperta troppo corta, lasciano scoperti settori di tette.
Ecco, il reggiseno appena descritto fa la fortuna dei commercianti che si appostano come avvoltoi per rifilarlo all'incauto uomo che vuol regalare la lingerie alla sua donna.
Le donne, le vere donne, quelle con vere tette, non si lasciano affascinare da simili, improbabili, conchiglie tenute assieme da una striscia di simil carta velina.
Le vere donne infatti gireranno in lungo e in largo alla ricerca del reggiseno perfetto, quello che non farà le tette a pera, quello che sosterrà il seno per diciotto ore al giorno permettendo loro ogni libertà di movimento.
Le vere donne fanno sfoggio, fiere ed orgogliose, di comodi completini da nonna Abelarda.

mercoledì 14 dicembre 2016

Il Bushido






Il Bushido è la "via - morale- del guerriero" (samurai).

Nel codice sono raccolte, oltre alle norme di disciplina militare, anche le regole morali, regole che a me interessano particolarmente, poiché tutt'ora attuali.

Tra queste vi sono (riporto testualmente):



GI: Onestà e giustizia

Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell'onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.



YU: Eroico coraggio

Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.



JIN: Compassione

L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e se l'opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una. La compassione di un samurai va dimostrata soprattutto nei riguardi delle donne e dei fanciulli.



REI: Gentile cortesia


I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini. Il miglior combattimento è quello evitato.


MAKOTO: Completa sincerità

Quando un Samurai esprime l'intenzione di compiere un'azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l'intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di "dare la parola" né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.


MEIYO: Onore


Vi è un solo giudice dell'onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.


CHUGI: Dovere e lealtà

Per il Samurai compiere un'azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura.
Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile.




Lo studio delle arti marziali (nel mio caso del ju jitsu) non è competizione, ma è un'opportunità per lavorare dentro se stessi, accogliersi e accettarsi con i propri limiti, per poi superarli.

Tutti siamo sul Tatami per imparare, nella stessa, esatta, misura in cui tutti sbagliamo: sbagliamo nelle cadute, sbagliamo nelle proiezioni, sbagliamo quando ci crediamo migliori dei nostri compagni.

Non siamo sul Tatami per fare Bruce Lee, ma per sconfiggere il nemico che dimora nell'animo di ciascuno di noi.

Alla vigilia del mio esame ho imparato a riconoscere ee affrontare le mie paure, a cadere e a rialzarmi, ma in realtà ho ancora tanto da fare, la strada è lunga e talvolta in salita.

Sono ancora facile preda delle passioni e delle emozioni, per questo non mi sento ancora pronta per il terzo Kyu (la terza striscia che verrà applicata alla cintura marrone, l'ultima, prima della nera).

Alla vigilia del mio esame però ho dovuto rinunciare al ripasso delle mie tecniche per aiutare una compagna che aveva bisogno di me.
Questa è stata un'occasione per comprendere il valore del sacrificio e il benessere che ne deriva.

mercoledì 7 dicembre 2016