giovedì 23 giugno 2016

Giugno






Che strano periodo quello di transizione.

 Giorni intensi passati a fare e fare, a pensare, a correre,a farmi male.
A concentrarmi su mio figlio che quest'anno entrerà in prima media.
Momenti duri, di sconforto,di separazione dal tranquillo ambiente della scuola primaria. Che mica ci può stare sempre nella bambagia, il mio ragazzo, presto o tardi ne dovrà uscire.
Notti lunghe di sonni brevi e risvegli improvvisi.
Centomila idee che scorrono nella mia mente, progetti, nuovi accessori.
E non dormivo e mi stancavo, e più correvo, più le mie attività erano intense, meno dormivo.
Arriva giugno, finisce la scuola.
 Emozioni forti, anche le mie, il pianto stretto nello stomaco e le lacrime che non escono.
Snobbo le altre mamme che fotografano l'ultimo giorno di scuola, smartphone e facebook in mano.
Mi chiudo nel mio silenzio, un apparente distacco nasconde un'esplosione di emozioni, di gioie, problemi, motivi (tanti) per i quali essere orgogliosa di mio figlio.

E le avventure a Bologna, insieme io e lui, la città, al mattino, nel suo caos vivace, e l'autobus: "no Frenci tieniti stretto!" "siediti, guarda c'è un posto!"
E lui che guardava il mondo fuori dal vetro, il mondo che correva, che parlava, il mondo indaffarato.
Gente che brulicava laboriosa come api nei loro alveari.

La settimana è corsa via in una città dove mi sento liquida, un contenuto senza contenitore, sola tra tanta gente, cullata dai miei pensieri, trasportata dai suoi portici con la docile fiducia di una figlia.

E le amiche. 
"Simo ci sei stasera?" si può dire: "sono stanca morta" ad un'amica? No di certo. E via una doccia veloce ed un'ora di svago in compagnia, tra qualche chiacchiera, un succo di frutta e una partita di calcio.

Scorrono i mesi ed i giorni senza nemmeno accorgermene.
Che ci facciamo il primo risvolto alla cifra tonda.
Si parte, si va dai nonni in montagna.
Lasciamo lì anche Frenci con loro.
Torniamo da soli io e mio marito, insieme noi due, come fidanzatini.
Gli allenamenti al dojo, lo studio della cintura marrone II, i progetti da realizzare, le amiche, le uscite.

Ma il caldo mi avvolge col suo molle abbraccio.
La gatta cincischia in giro, snobba il cibo avanzato da stamattina e snobba pure me.
Il silenzio è assordante.
Interrotto dalla lavatrice e dal cinguettio degli uccellini.
Idee pressoché azzerate. E' tutto da rifare.

La verità?
Mi manca il mio Frenci.

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