martedì 14 aprile 2015

hennè




Poiché l'età avanza e non sopportando più alla vista quegli otto capelli bianchi che spiccano sulle mie chiome scure, ho constatato che bisogna iniziare a tingere i capelli. Essendo questa una procedura, ahimè, a lungo termine, ho fatto un attento bilancio della situazione.
Già mesi fa sono andata in erboristeria a comprare uin etto di hennè e ieri l'ho applicato sui capelli. Il risultato è strepitoso: sono diventata rosso rame.
Ma prima parliamo un po' di questa pianta.
Il termine botanico è Lawsonia Inermis, un arbusto conosciuto ed impiegato da secoli in India e in Africa. Il pigmento, di colore giallo rossastro, si ottiene dalle foglie finemente tritate ed è impiegato anche per la tintura di tessuti oltreché per il più noto uso cosmetico.
Esistono in commercio varie colorazioni di hennè: neutro, nero o rosso tiziano e queste sfumature sono ottenute miscelando alla polvere originaria altri pigmenti ottenuti da altre piante (indaco per l'henné nero o mallo di noce per un colore castano).
Per poterlo applicare sui capelli occorre prima fare una specie di pastella, mescolando in un recipiente  l'hennè, che ha una consistenza polverosa, con acqua tiepida, alla bisogna si possono aggiungere gocce di olio essenziale di lavanda o di mandorla, ad esempio per casi di forfora o capelli secchi, oppure un po' di aceto (non balsamico :P) per una cute grassa o comunque per conferire ai capelli un aspetto più lucente.

I pregi di questa pianta sono innumerevoli:

1) Nutre e protegge i capelli
2) Impatto ambientale praticamente nullo
3) Non causa irritazioni alla cute
4) Risultato finale esteticamente gradevole e naturale
5) Non penetra nella fibra del capello, ma forma una sorta di pellicola colorata che lo nutre e lo protegge dagli agenti esterni.
6) Non irrita gli occhi se accidentalmente, durante il lavaggio, finisce sulle palpebre.

Gli svantaggi invece sono questi:

1) Lunghi tempi di posa (minimo, da una a tre ore)
2) L'odore caratteristico, che può non essere gradevole (a me non dispiace).
3) Impiego di guanti ed apposite protezioni su collo, viso e orecchie, visto che macchia molto e non sarebbe bello andare al lavoro o in giro con strisciate rosse sul viso o sulle orecchie :P


Ovviamente ho anche provato le tinte artificiali.

Una volta, dietro consiglio, pure il biondo e i miei capelli erano color macchia di leopardo: quell'esperienza devastante mi ha segnata per sempre.
Inoltre le tinture artificiali, anche se hanno profumazioni gradevoli e tempi di posa notevolmente più brevi, sono un concentrato di sostanze non meglio identificate e, per quanto mi riguarda, causano un fastidioso prurito sul cuoio capelluto e la cosa non mi piace molto, oltre comunque danneggiare la fibra del capello, visto che vi si deposita all'interno.

Ma visto che la Natura ci ha forniti di questa fantastica pianta, indubbiamente preferisco e consiglio l'hennè!

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